C' è un autore francese,un filosofo, un autentico testimone di pace, grazie all' impegno di un'intera vita spesa anche e sopratutto attraverso i suoi scritti in tema di giustizia sociale.
Il suo nome è Jean Marie Muller ed è uno di quegli uomini che non hanno età, nonostante sia avanti negli anni, tradito da barba e capelli bianchi.
In Italia è forse poco noto,se non negli ambienti che si occupano di non -violenza e di cultura della pace.
Nel suo libro "Il Principio Non Violenza" (Ega-To), scritto qualche anno fa, il "nostro" ricorda un po' a tutti che due sono i principi dell'agire umano e cioè : il violento e il non violento.
E le azioni, a seconda del principio ispiratore , potranno di conseguenza essere violente o non violente. E talora,cosa ancora più grave,-pensa, dice e scrive Muller - anche la giustizia penale (non è raro) può risolversi in un sistema violento.
Accanto al libro di Muller si può affiancare "La domanda di Giustizia" un testo anch'esso di qualche anno addietro, in cui il noto studioso Gustavo Zagrebelsky dialoga con Carlo Maria Martini.
Il giurista e il teologo e "pastore" di anime insieme, che s'interrogano e cercano risposte "giuste" ai loro interrogativi, che sono poi gli interrogativi che tutti ci poniamo.
E ancora un testo del solo Carlo Maria Martini, il grande arcivescovo di Milano, di recente scomparso e che tutti rimpiangiamo, dal breve titolo "Sulla giustizia".
Infine potrebbe essere utile"Non c'è futuro senza perdono" di Desmond Tutu, uno scritto in cui Tutu ripercorre le tappe dei lavori della Commissione per la verità e la riconciliazione del Sudafrica del dopo apartheid.
E questo perché in Africa ma anche altrove animi da riconciliare ce n'è sempre troppi.
E la "giustizia", non di parte, un concetto e un impegno da tenere sempre a mente e non solo da quelli che si dicono "addetti ai lavori".
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake